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“È finita la pace” di Marracash: analisi e significato del brano che racconta il caos interiore e sociale

Marracash, con “È finita la pace”, ci trascina in un viaggio profondo e tormentato tra riflessioni personali, critiche sociali e immagini potenti. Questo brano, uno dei più intensi del suo repertorio, è una fotografia della società contemporanea: polarizzata, manipolata, ma anche intrappolata in un ciclo di superficialità e disimpegno. Attraverso versi taglienti e metafore evocative, il rapper racconta il disagio di vivere in un mondo dominato dal consumismo, dalla propaganda e dall’incertezza esistenziale.

Marracash

In questa analisi dettagliata, esploreremo i significati nascosti dietro le parole di Marracash, offrendo una spiegazione frase per frase per aiutare i lettori a comprendere meglio il messaggio profondo del brano. Dalle battaglie interiori contro la perdita di autenticità alla critica feroce di un sistema alienante, “È finita la pace” si rivela un manifesto del disagio generazionale, ma anche uno specchio nel quale riflettere sulle nostre scelte e sulla società in cui viviamo.

Scopriamo insieme il significato di ogni strofa, le tematiche principali e i riferimenti culturali che rendono questo brano un’opera ricca di spunti di riflessione.

Testo

[Intro]
Per questo canto una canzone triste, triste, triste
Triste, triste, triste
Triste, triste, triste
Triste come me
Canto una canzone triste, triste, triste (Triste)
Triste, triste, triste (Triste)
Triste, triste, triste (Ah)
Triste come me (Yeah)

[Strofa 1]
È finita la pace (È finita), se n’è andato anche il cane (Quale?)
Vendo un monolocale free da arredare qui nel torace (Uh)
Quante smancerie fai? Mangi, caghi e respiri bugie, sai? (Sai?)
Woke contro alt-right (Alt-right), propaganda, gaslight
Tutto crusha, sembra Attack On Titans
Ti rifai la faccia, l’AI ti rimpiazza
Chi finanzia il genocidio a Gaza? Chi comanda?
Siamo solo una colonia e basta
Ma la gente è stanca, mica le riguarda
Vuole stare su Temptation Island
Il rumore come ninna nanna (Ah)

[Pre-Ritornello]
Per questo canto una canzone triste, triste, triste (Triste)
Triste, triste, triste (Triste)
Triste, triste, triste (Ah)
Triste come me (Yeah)
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[Ritornello]
Escono di casa uno straccio, senza neanche un abbraccio
Con il cuore d’intralcio quelli come me
Sai, nei brutti sogni che faccio mi preparo all’impatto
E non c’è nessun altro che è più triste di me

[Strofa 2]
Eh, imbraccia tutte quelle idee
O un mitra per restare te
Far fuori tutti questi brand
Bang, bang, uh
Non c’è alcun dio
Rincorri i soldi finché muori
E muoio anch’io
In questa guerra senza eroi
Falso qualcuno o un’autentica nullità
L’eterna lotta tra il beh e il mah

[Ritornello]
Escono di casa uno straccio, senza neanche un abbraccio
Con il cuore d’intralcio quelli come me
Sai, nei brutti sogni che faccio mi preparo all’impatto
E non c’è nessun altro che è più triste di me

[Strofa 3]
I tuoi occhi non son più capaci di distinguere cos’è realtà (Per questo)
Ci saranno tante estati, ma una come quella non ritornerà (Per questo)
Taci la tua umanità (Per questo)
Piaci all’unanimità (Per questo)
E mi sto chiedendo se anche tu in realtà non sia (Triste come me)
[Outro]
Canto una canzone triste, triste, triste
Triste, triste, triste
Triste, triste, triste
Triste come me

Analisi prima strofa:

Questa strofa di “È finita la pace” di Marracash è ricca di riferimenti culturali, sociali e politici. Analizziamola frase per frase:


“Mangi, caghi e respiri bugie, sai?”
Qui Marracash denuncia un sistema permeato dalla disinformazione e dalla manipolazione. Il ciclo vitale umano (mangiare, espellere e respirare) è accostato metaforicamente al consumo e alla propagazione di bugie, evidenziando quanto queste siano onnipresenti e parte integrante della società.


“Woke contro Alt Right”
Un riferimento ai due schieramenti ideologici opposti nel dibattito socio-politico contemporaneo:

  • Woke rappresenta un movimento progressista, attento ai temi dell’inclusività e della giustizia sociale.
  • Alt Right (Alternative Right) identifica invece l’estrema destra, spesso associata a posizioni conservatrici e nazionaliste.
    Marracash evidenzia il conflitto polarizzante che domina il discorso pubblico, suggerendo un clima di divisione estrema.

“Propaganda, gaslight”
Due termini legati alla manipolazione della percezione:

  • Propaganda richiama le tecniche di persuasione e controllo delle masse.
  • Gaslight si riferisce a una forma di manipolazione psicologica in cui una persona (o un sistema) induce qualcuno a dubitare della propria realtà. Marracash sottolinea come queste tattiche siano strumenti quotidiani di controllo sociale.

“Tutto crusha”
L’idea di “crashare” (fallire o crollare) richiama un sistema che sta collassando. Potrebbe riferirsi all’instabilità sociale, economica o morale del mondo contemporaneo.


“Sembra Attack On Titans”
Un riferimento all’anime/manga Attack on Titan, che racconta un mondo distopico in cui gli umani sono intrappolati e minacciati da giganti mostruosi. La metafora suggerisce una società oppressa da forze più grandi e incontrollabili, creando un parallelo tra la narrativa dell’anime e la realtà odierna.


“Ti rifai la faccia / L’AI ti rimpiazza”
Un commento sul culto dell’apparenza e sull’avanzare della tecnologia:

  • “Ti rifai la faccia” denuncia la superficialità e l’ossessione per la perfezione estetica, probabilmente alimentata dai social media.
  • “L’AI ti rimpiazza” evidenzia il timore per l’intelligenza artificiale, che rischia di sostituire l’essere umano in vari ambiti, creando insicurezze esistenziali.

“Chi finanzia il genocidio a Gaza?”
Una domanda diretta e provocatoria, che punta il dito contro le dinamiche politiche ed economiche dietro i conflitti in Medio Oriente. Marracash affronta un tema globale controverso, accusando chi lucra o sostiene tragedie umanitarie.


“Chi comanda? / Siamo solo una colonia e basta”
L’artista riflette sulla mancanza di sovranità reale, insinuando che il proprio paese (o l’intera società) sia controllato da potenze straniere o élite economiche. La frase “una colonia e basta” suggerisce una dipendenza totale da decisioni esterne.


“Ma la gente è stanca / Mica le riguarda”
Qui denuncia l’apatia sociale. Nonostante la stanchezza diffusa, le persone scelgono di ignorare i problemi collettivi, concentrandosi invece su questioni superficiali o personali.


“Vuole stare su Temptation Island”
Un riferimento al popolare reality show italiano, simbolo di intrattenimento vuoto e disimpegno. Marracash critica una società distratta da spettacoli frivoli mentre questioni più importanti vengono ignorate.


“Il rumore come ninna nanna”
Chiude con un’immagine potente: il “rumore” dei media, dei conflitti e della confusione generale è diventato una sorta di sottofondo rassicurante, che culla le persone in uno stato di apatia. È un’accusa verso la normalizzazione del caos e dell’informazione superficiale.

Analisi seconda strofa

La seconda strofa di “È finita la pace” di Marracash si concentra su temi come il conflitto interiore, l’autenticità, il consumismo e l’alienazione sociale. Ecco l’analisi frase per frase:


“Eh, imbraccia tutte quelle idee / O un mitra per restare te”
Marracash utilizza una potente metafora che pone l’individuo di fronte a una scelta esistenziale:

  • “Imbraccia tutte quelle idee” richiama l’impegno a difendere i propri valori, le proprie convinzioni, e il coraggio di combattere per ciò in cui si crede.
  • “O un mitra per restare te” è l’alternativa: un’azione violenta (fisica o simbolica) per affermare la propria identità in un mondo che cerca di omologare le persone. Il mitra rappresenta un’estrema difesa contro una società che tende a schiacciare l’individualità.

“Far fuori tutti questi brand / Bang, bang, uh”
Qui critica il consumismo e l’influenza pervasiva dei marchi nella società. “Far fuori tutti questi brand” può significare il desiderio di liberarsi dalla schiavitù del materialismo e delle logiche di marketing.

  • “Bang, bang, uh” è un richiamo onomatopeico che enfatizza l’idea di una battaglia, suggerendo un confronto diretto con il sistema capitalistico.

“Non c’è alcun dio / Rincorri i soldi finché muori”
In questa frase, Marracash nega l’esistenza di una guida morale o spirituale (“Non c’è alcun dio”), indicando una società governata dal denaro come unico valore. Il rincorrere i soldi “finché muori” riflette un ciclo vuoto e incessante, un’esistenza dominata dalla ricerca materiale senza una reale soddisfazione.


“E muoio anch’io / In questa guerra senza eroi”
L’artista si include nella condizione che critica, dimostrando consapevolezza della propria vulnerabilità. La “guerra senza eroi” rappresenta una lotta quotidiana e disumanizzante, in cui non ci sono vincitori né figure ideali da seguire. È un’immagine di un conflitto privo di significato e gloria.


“Falso qualcuno o un’autentica nullità”
Questa dicotomia esplora il dilemma tra essere “falsi” (adattandosi alle aspettative altrui, perdendo la propria autenticità) o accettare di essere considerati insignificanti. Marracash riflette sul peso delle scelte personali in un contesto sociale che valorizza superficialità e apparenza.


“L’eterna lotta tra il beh e il mah”
Chiude con una riflessione ironica e filosofica sulla natura umana. Il “beh e il mah” rappresentano l’incertezza, l’indecisione e il continuo oscillare tra scelte, opinioni e punti di vista. È un riassunto della complessità dell’essere umano, costantemente in bilico tra azione e riflessione, tra convinzione e dubbio.